Facciata ventilata ULMA nel mis di Rio de Janeiro
ULMA Architectural Solutions ha affrontato con successo un progetto molto impegnativo in cui sono state messe alla prova le sue capacità. Si tratta di un progetto importante, nel quale il livello di personalizzazione e gli adeguamenti richiesti, a tutti i livelli, sono stati estremamente impegnativi.
La capacità di adattamento ad esigenze diverse è stata fondamentale per il successo di uno dei suoi progetti più esigenti:
La produzione e la posa in opera della facciata ventilata ovest del nuovo Museu da Imagem e do Som di Rio de Janeiro (MIS/RJ), in cui una composizione di oltre 100.000 lastre di calcestruzzo polimerico raffigura il volto di Carmen Miranda.
È prevista entro quest'anno l'inaugurazione della nuova sede del MIS/RJ che si affaccia sulla spiaggia di Copacabana ed è firmata dal noto studio Diller Scofidio + Renfro di New York. Lo sviluppo del progetto è stato affidato allo studio brasiliano Indio da Costa AUDT.
Il progetto, il cui percorso è iniziato con un concorso internazionale nel 2009, è stato concepito come estensione del famoso lungomare, trasformando l'edificio in una sorta di boulevard verticale.
Il nuovo MIS/RJ, un'iniziativa del governo di Rio de Janeiro e della Fondazione Roberto Marinho, ospiterà tutta la collezione del museo aperto nel 1965, ora distribuita in due edifici. Nel museo vi saranno anche gallerie, aree educative e per il tempo libero, nonché uno spazio per il Museo Carmen Miranda (che sostituirà quello attuale, situato nel Parco del Flamengo).
In onore della cantante e attrice luso-brasiliana, la facciata ovest ospita un murales tridimensionale che, giocando con la geometria, la scala e la diversità delle tonalità, consente a chi guarda di vedere gli occhi o il sorriso dell'artista, a seconda della posizione in cui si trova l’osservatore.
Il progetto esecutivo prevedeva inizialmente l'impiego di elementi prefabbricati in calcestruzzo rivestiti con tasselli in ceramica.Tuttavia, come spiega l'architetto Indio da Costa, il sistema della facciata ventilata in calcestruzzo polimerico di ULMA rappresentava una soluzione tecnicamente più adeguata, oltre all'efficienza e alla celerità della produzione e della posa in opera, ritenuti fattori chiave per l’esecuzione ottimale dei lavori.
Per soddisfare il grado elevato di personalizzazione richiesto da questa proposta, è stata impiegata la linea Stoneo Art, che ha consentito la produzione di 100.000 lastre da 15 x 15 cm, in sei tonalità di grigio. Ogni pannello funge da pixel indipendente, il che consente di formare immagini diverse, con una minima variazione dei colori di ogni pezzo.
"Uno dei vantaggi di ULMA, in confronto ad altri costruttori, è che è in grado di gestire i file digitali per trasformare direttamente l'immagine digitale fornita dagli architetti nella produzione e nella mappatura fisica degli elementi modulari", dichiara il titolare dello studio Indio da Costa AUDT.
Il calcestruzzo polimerico nasce dalla combinazione di silice e quarzo, legati da resine di poliestere, ed è resistente ad ambienti salmastri e al trattamento contro i graffiti, oltre a consentire la personalizzazione dei colori e delle texture.
"Questo è stato un fattore molto importante, perché l'arte del murales consiste in immagini in ‘bianco e nero’ o richiedenti un rapporto graduale e consistente tra le tonalità”, rivela Indio da Costa.
Un ulteriore vantaggio è disporre dei crediti per la certificazione Leed, poiché garantisce un migliore isolamento termico e un maggiore risparmio di energia.
"Siamo rimasti colpiti dal fatto che questo sistema sia prefabbricato al 100%, unificato e montato a secco. Si ottiene così una precisione assoluta, che soddisfa l'esigenza di un allineamento perfetto, sia verticale che orizzontale. D'altro canto, le attrezzature produttive sono in grado di tagliare con precisione le lastre con un angolo a 45º, il che consente l'incontro dei pezzi colorati sugli spigoli senza mostrare lo spessore del materiale. I campioni preparati con i tasselli in ceramica offrivano invece una finitura angolare scarsa e niente affatto soddisfacente", afferma l'architetto.
La posa in opera della facciata, di 2.300 metri quadrati, ha richiesto un rigoroso controllo della qualità da parte del team dei tecnici di ULMA: un controllo effettuato a tutto campo, dalla produzione al taglio, dalla classificazione all'imballaggio e alla spedizione delle lastre separate in lotti per area di applicazione, per finire con una delle parti più complesse, cioè l’installazione. In tal modo, i pezzi sono stati montati successivamente sulle sottostrutture in alluminio fissate al muro in calcestruzzo, formando un angolo di 90 gradi.
Javier de Iribas, Direttore dell’area Facciate ventilate ha dichiarato “È la sfida più impegnativa che abbiamo mai affrontato in tutta la nostra storia nell'ambito delle facciate ventilate. Si tratta di un progetto che ha messo a dura prova tutte le nostre capacità: produttive, architettoniche e anche ingegneristiche. Una soluzione integrale basata sulla nostra gamma più creativa e personalizzabile: la gamma Stoneo Art. Per riuscirci, un team multidisciplinare ha lavorato insieme agli studi di architettura alla ricerca di soluzioni per l'ardita e impegnativa impostazione architettonica di Diller Scofidio + Renfro. Sistemi per la sottostruttura primaria e quella secondaria, adattati a un formato di lastra di minime dimensioni, lavorazioni con angolo a 45º, appositamente realizzate per la posa sullo spigolo della facciata, nonché movimentazione e imballaggio dedicati per oltre 100.000 lastre che formano questa meravigliosa effigie pixellata in 8 colori non standard che, grazie a un'esecuzione impeccabile, riproduce nitidamente la spettacolare immagine di Carmen Miranda.
Insomma, un progetto che ci ha portato a perfezionarci come azienda affidabile e che senza dubbio ci spingerà verso nuove sfide future ancora più impegnative”.
Grazie alla distribuzione dei carichi sugli elementi strutturali dell'edificio, la facciata ventilata è estremamente leggera e sicura.
È stato un progetto molto particolare ed assai laborioso, il cui risultato ha soddisfatto pienamente i suoi creatori. Chris Andreacola dello studio Diller Scofidio + Renfro di New York afferma: “Non abbiamo riscontrato neanche un pixel/lastra fuori posto e, anzi, il risultato finale dei lavori è stato per noi una gradita sorpresa, in quanto ha superato ogni nostra aspettativa”.